È l’opposizione di “molto e poco”, di “grande e piccolo”.
È la giustapposizione di vari colori in macchie più o meno larghe ma esiste un loro rapporto reciproco che sia esattamente equilibrato? Un rapporto tale cioè che nessun colore risalti più dell’altro?
Due fattori determinano l’effetto di un colore: la sua intensità e, in secondo luogo, le dimensioni del campo colorato.
Per poter valutare il grado di luminosità o intensità, cioè il valore luminoso dei colori puri, dobbiamo confrontarli fra di loro, ponendoli davanti a uno sfondo grigio neutro di luminosità media.
Goethe ha stabilito una scala numerica dei valori luminosi semplicissima e facile anche se dà misure solo approssimative.
Ma è davvero possibile stabilire una scala esatta?
Ciò che decide è sempre la sensibilità personale. Le zone cromatiche hanno spesso sagome discontinue e complesse, difficilmente determinabili sulla base di rigorose misure numeriche fisse. L’occhio adeguatamente educato ne percepisce così chiaramente i valori, che possiamo affidarci ad esso.
I valori reciproci di luminosità dei colori sarebbe, secondo Johann Wolfgang von Goethe, i seguenti:
E questi sarebbero i valori delle coppie di complementari
Per tradurre i valori di luminosità in valori armonici di quantità, i rapporti numerici vanno invertiti: cioè, il giallo essendo 3 volte più luminoso dovrebbe occupare una superficie 3 volte più piccola del suo complementare viola.
I rapporti di quantità validi per i complementari sono:
Pertanto le proporzioni armoniche dei colori primari e secondari sono:
ovvero
Analogamente si stabiliscono i rapporti armonici di tutti gli altri colori.
L’immagine rappresenta su un disco cromatico di rapporti armonici fra colori primari e secondari. Il disco è diviso in tre settori uguali ognuno suddiviso in base al rapporto proporzionale di due complementari.
Il primo settore del disco svolge la proporzione giallo-viola = 1/4:3/4
Il secondo settore la proporzione arancio-blu = 1/3:2/3
Il terzo settore la proporzione rosso-verde = 1/2:1/2.
Una volta stabilite e visualizzate queste proporzioni, si comprende come i rapporti armonici creano un effetto di stasi e di quiete.
I rapporti quantitativi come visti hanno valore solo quando i colori vengono usati al massimo grado di luminosità. Variando la loro luminosità, mutano anche le relative proporzioni.
I due fattori della luminosità e della estensione sono strettamente connessi tra di loro.
L’immagine mostra i colori rosso e verde nella stessa quantità. Se il rosso e il verde sono colori complementari, la suddivisione in superfici uguali comunica una profonda armonia. Se il rosso e il verde non sono complementari, danno origine ad una irritante disarmonia.
È sempre la sensibilità soggettiva a stabilire la qualità dei rapporti tra i colori per determinare effetti espressivi in linea con l’obiettivo della comunicazione visiva.
Quando il contrasto quantitativo è accentuato si crea un nuovo effetto. Nell’immagine sopra, il rosso è in quantità minore rispetto al verde e il contrasto simultaneo accentua nell’occhio la luminosità del rosso, suo complementare.
Nell’articolo sul contrasto simultaneo si è visto come l’occhio esige l’integrazione di un colore dato con il suo complementare. Sono ignote le cause di questo fenomeno: probabilmente l’occhio partecipa ad un’universale esigenza di equilibrio e di auto conservazione.
Anche il contrasto di quantità nasce, a quanto pare, da questa esigenza. Il colore in minoranza, trovandosi, diciamo in difficoltà, si difende con l’apparire più luminoso di quanto non lo sia.
Il fenomeno è noto anche al biologo e al giardiniere. Quando una pianta, un animale, un essere umano avvizziscono a causa di difficili condizioni ambientali, si mobilitano in loro delle forze di resistenza, che si manifestano in un notevole aumento di vitalià. Se ad un colore in minoranza si dà modo di esercitare sull’occhio, mediante una prolungata osservazione, la propria forza cromatica, il colore agisce nel modo più intenso ed eccitante.
Mediante l’uso di contrasti che si accentuino reciprocamente, è possibile raggiungere effetti cromatici estremamente vividi ed inconsueti.
Un’altra caratteristica del contrasto di quantità è la capacità di alterare ed esaltare gli effetti dovuti ad ogni altro tipo di contrasto. Nell’articolo dedicato al contrasto di chiaro e scuro si è accennato al valore delle proporzioni. Il contrasto quantitativo in sè non è altro che un contrasto di proporzioni. Se una piccola macchia chiara entra in contrasto con una grande superficie scura, immediatamente assume un effetto di maggiore ampiezza e di profondità.
Nel dipinto di Rembrandt “L’uomo dall’elmo dorato” si vede chiaramente come la piccola macchia chiara sulla spalla emerge squillante.
Così come nel dipinto di Mondrian sono le piccole superfici gialle, rosse o blu a equilibrare il quadro.
Il calcolo e l’accordo sono determinanti quanto la scelta dei colori. Inoltre i contorni e le dimensioni delle forme grafiche devono derivare dal carattere e dalle intensità dei colori. Questa considerazione è essenziale per il calcolo delle quantità cromatiche.
Ad esempio per accentuare una campitura di giallo inserita in un contesto cromatico di toni chiari bisogna darle una dimensione maggiore di quello che potrebbe avere in rapporto con i toni scuri.
I rapporti quantitativi dei colori vanno sempre calcolati in base ai loro valori di contrasto.
Questa rubrica dedicata alla teoria del colore è nata alla scopo di dare evidenza al fatto che le basi teoriche cromatiche e compositive siano fondamentali anche nelle nuove professioni di comunicazione e di digital marketing. Usare la tecnologia non è sufficiente se vuole dare ai progetti di comunicazione una marcia in più.
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Ho pensato di affrontare questo argomento per condividere la conoscenza della teoria del colore. Ogni artista, grafico o pittore, deve assolutamente conoscere ogni segreto di ogni colore e ogni relazione che c’è tra di loro. Come esaltarne la forza o esprimere dolcezza. Armonia o disarmonia. Con capacità e consapevolezza. L’approssimazione, tanto di moda in questo periodo, non deve appartenere ad un professionista serio. In un progetto di comunicazione visiva il linguaggio dei colori è una competenza fondamentale!
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